venerdì 27 febbraio 2015

Dove mangiare in Grecia: sapori e dintorni...


Insalata greca - Normalmente un contorno, ma molto spesso ordinato come piatto principale dal turista tipo
(ve lo concedo, a pranzo è l'ideale).


Intro: facciamola breve


Siete arrivati in terra ellenica e dopo varie peripezie siete finalmente riusciti a trovare il vostro albergo, ma non sapete dove andare a riempirvi lo stomaco?

Bè, ci sarebbe quel ristorantino al porto, con quei menù così tradizionali, pieni di foto stile anni '80, che ritraggono i piatti in tutta la loro bontà.
Oppure quella strana osteria, dove il proprietario cerca ogni due minuti di accalappiare qualche turista che è alla ricerca della tipica, nonché abusata, Greek Salad, come se la cucina greca non avesse altro da offrire.
O anche...

...niente, avete fretta, quindi ecco le tipologie di locali che potreste incontrare in Grecia:


- Estiatòrio, greco maiuscolo: ΕΣΤΙΑΤΟΡΙΟ, greco minuscolo: εστιατόριο.

Paragonabile in tutto e per tutto ad un ristorante, dove potrete trovare piatti greci ed internazionali, così come i vini.
L'ambiente è solitamente curato e infatti è il locale più costoso della categoria.
Normalmente rientrano in questa categoria anche quei locali che propongono una cucina greca e/o mediterranea rivisitata e raffinata; un tipo di ristorazione sempre più presente ed apprezzata nel panorama culinario ellenico.

P.S. nei luoghi che pullulano di turisti, talvolta, il confine tra Estiatòrio e la Taverna è risibile.

Prezzo medio18 40 € a testa (dipende dal tipo di ristorante, ovviamente. Se è stellato calcolate dai 30 € a testa a salire).

- Taverna, greco maiuscolo: ΤΑΒΕΡΝΑ, greco minuscolo: ταβέρνα.

Nell'immaginario del turista, questo è il locale più tipico che si possa trovare; corrisponde ad una nostra trattoria, con piatti semplici e molti prodotti della terra (talvolta vi si consentirà di scegliere i vostri piatti direttamente in cucina), dove potreste anche trovare dei musicisti che sciorineranno tutte le canzoni del repertorio greco accompagnati da mandolini tradizionali (bouzouki e baglama) e chitarre.

Attenzione! Evitate: le taverne platealmente disposte lungo i porti, quelle con le fotografie dei piatti nel menù esterno al locale, gli adescatori (per entrambi vedere nell'intro) e qualsiasi esercizio rechi la scritta Real Greek Tavern o simili.

P.S. Va da sé che spesso il miglior giudice resti il proprio naso, quindi se sentite un profumino delizioso provenire da un locale apparentemente poco invitante...cercate di fidarvi e varcatene la soglia.

Prezzo medio13 20 € a testa.

La taverna dei vostri sogni  

- Mezedopolìo/Rakàdiko/Ouzerì/Tsipouràdiko, greco maiuscolo: ΜΕΖΕΔΟΠΩΛΕΙΟ/ΡΑΚΑΔΙΚΟ/ΟΥΖΕΡΙ/ΤΣΙΠΟΥΡΑΔΙΚΟ, greco minuscolo: μεζεδοπωλείο/ρακάδικο/ουζερί/τσιπουράδικο.

Come arredo, questi locali si presentano molto simili alla taverna, ma sono specializzati in mezèdes (da qui Mezedopoleio: venditore di mezèdes), ovvero piccole o medie portate consumate in condivisione con la compagnia di amici (la cosiddetta parèa/παρέα), come le tapas spagnole.
Il tutto va innaffiato con birra, vino e forti liquori. La scelta di servire quasi esclusivamente superalcolici con i tipici antipastini della tradizione ellenica ha fatto sì che alcuni mezedopolìa potessero essere appellati anche con altri nomi, che sono i seguenti:

- Ouzerì. Com'è facilmente intuibile, in questo locale il protagonista è l'ouzo, il liquore greco più conosciuto in patria e nel mondo, che ben si presta ad accompagnare le saporite mezèdes.

- Rakàdiko. Prende il nome dal rakì, un distillato di vinacce onnipresente nella grande isola di Creta. Qui, questo forte superalcolico è noto soprattutto col nome di Tsikoudià. Ricordatevi dunque che in alcune città o villaggi cretesi potreste trovare, in luogo del Rakàdiko, l'omonimo Tsikoudàdiko.

- Tsìpouràdiko. Il nome deriva dallo tsìpouro, un distillato di vinacce (ricordate il rakì cretese?), ma diffuso prevalentemente sul continente.

Attenzione: tutti questi ottimi liquori sono da gustare rigorosamente ben ghiacciati, altrimenti non vale!

Prezzo medio10 20 € a testa.

Tipici esempi di mezèdes in un altrettanto tipico mezedopolìo 

- Inomaghirío. greco maiuscolo: ΟΙΝΟΜΑΓΕΙΡΕΙΟ, greco minuscolo: οινομαγειρείο.

È un locale paragonabile in tutto e per tutto ad una taverna, ma che offre normalmente una buona scelta di vini greci sfusi ed in bottiglia per accompagnare il vostro pasto. Non stupitevi se nel menù vedrete alcune pietanze cotte nel vino, perché il nome di questa categoria di ristorante racchiude in sé le parole οίνος (vino) e μαγειρεύω (cucinare, qui alla prima persona singolare).

Prezzo medio13 25 € a testa.

- Psarotaverna. greco maiuscolo: ΨΑΡΟΤΑΒΕΡΝΑ, greco minuscolo: ψαροταβέρνα.

Una taverna dove si serve il pesce (psàri in greco moderno).
Polpo alla brace, frittura di pesciolini, baccalà con salsa di patate e aglio, calamari grigliati o fritti...qui anch'io, che non amo il pesce (che vergogna), ci farei un salto.

Le migliori taverne di pesce sono quelle gestite da pescatori, se magari ne trovate qualcuna sulla spiaggia o in un porticciolo bè, allora siete fortunati: anche l'occhio vuole la sua parte.
Sacrosanto...

Prezzo medio20 25 € a testa.

Mi dite cosa ci sarebbe da descrivere???

- Psistarià/Psitopolìo, greco maiuscolo: ΨΗΣΤΑΡΙΑ/ΨΗΤΟΠΩΛΕΙΟ, greco minuscolo: ψησταριά/ψητοπωλείο.

Avete voglia di carne arrostita (ψητά/psità in greco moderno), alla brace (στα κάρβουνα/sta kàrvuna) o alla griglia (στη σχάρα/sti schàra) e non volete spendere tanto?
Allora questo è il posto giusto.
Locale molto informale e presente ovunque, qui potrete gustare anche i souvlaki (greco: σουβλάκι, spiedini economici e saporitissimi) accompagnati con salse particolari e l'immancabile pane pita.
Spesso le modalità di cottura cambiano a seconda della..."strumentazione" del proprietario.

Prezzo medio: 10 15 € a testa.
Prezzo medio per un souvlaki: 1,20 2 € a testa.

l'immancabile souvlaki, anzi, souvlakia (al plurale)

Souvlatzidiko/Ovelistìrio, greco maiuscolo: ΣΟΥΒΛΑΤΖΙΔΙΚΟ/ΟΒΕΛΙΣΤΗΡΙΟ, greco minuscolo: σουβλατζίδικο/οβελιστήριο.

Il fast food alla greca ha due nomi: souvlatzìdiko o ovelistìrio.
Qui potrete gustare, oltre ai souvlakia (da qui il nome), il saporitissimo ed economico Gyros Pita, consistente in carne marinata e cotta sul girarrosto (avete presente il kebab?)* condita con una salsa di yogurt greco con menta, aglio e cetrioli (il famoso tzatziki) e poi pomodori, origano, patatine fritte e cipolla, il tutto avvolto da un pane piatto circolare morbido e fragrante.
In una parola: inimitabile.

*P.S. Normalmente, tra kebab e gyros preferisco di gran lunga quest'ultimo, ma se avrete occasione di visitare la Turchia troverete dei kebab eccezionali e per nulla simili a quelli serviti qui in Europa.

Prezzo medio: 6 € 
Prezzo medio di un Gyros Pita: 1,20- 2,50

Gyros Pita: un semplice ed economico "scacciafame" da passeggio



- Kafenìo(n), greco maiuscolo: ΚΑΦΕΝΕΙΟ(Ν), greco minuscolo: καφενείο(ν).

Il bar greco per eccellenza (o caffetteria): spartano, pieno di anziani che discutono di politica, di economia, di calcio e della famiglia, non di rado in compagnia del prete ortodosso del paese, che ascolta ogni cosa e che dispenserà poi saggi consigli.


Dimenticatevi il nostro caffè espresso, bevuto quasi sempre in un solo sorso.


Qui si beve il caffè greco, normalmente in tempi biblici (fino a 2 o 3 ore, considerando le chiacchierate con gli amici, la lettura del giornale, il tempo che ci impiega il caffè a depositarsi sul fondo della tazzina ecc.).

Attenzione: siete turisti, è vero, ma in un kafenìo imparate almeno a dire:
"enan gafé, parakalò" (un caffè, per piacere) o "ena ellinikò, parakalò" (un [caffè] greco, per piacere).

Dato che lo zucchero lo metterà il barista (ricordatevelo bene, poiché una volta, non sapendolo, ne ho aggiunto ancora e mi è toccato bere la bevanda più zuccherata della Grecia), dovrete dirgli:

skèto (se lo volete senza zucchero)
mètrio (se mediamente zuccherato)
glikò (se molto zuccherato).

Prezzo medio di un caffè greco: 1,20 - 3 

Un tipico kafeneio(n) a Creta, con i suoi frequentatori abituali...


Zacharoplastìo/Galaktopolìo/Fournos-Artopìo, in greco maiuscolo: ΖΑΧΑΡΟΠΛΑΣΤΕΙΟ/ΓΑΛΑΚΤΟΠΟΛΕΙΟ/ΦΟΥΡΝΟΣ-ΑΡΤΟΠΟΙΕΙΟ, greco minuscolo: ζαχαροπλαστείο/γαλακτοπολείο/φούρνος-αρτοποιείο.

Volete assaggiare qualche dolce greco, magari quelli fatti con pasta sfoglia e imbevuti di sciroppo, miele e frutta secca?
Allora recatevi in un zacharoplastìo, la pasticceria tradizionale.

Volete bervi un bicchiere di latte o un caffè accompagnato da yogurt greco o pasticceria greca ed internazionale?
Fate una capatina in un galaktopolìo, traducibile come "latteria".

Volete infine fare una colazione saporita o una merenda rinforzante con ciambelle fatte in casa, torte salate ripiene di verdura, formaggio o crema cotta?
Il fournos-artopìo è quello che fa per voi.

Prezzo medio: 2 - 8

Assortimento di dolci greci zuccheratissimi di una famosa e rinomata pasticceria di Ioannina, in Epiro:
Kolionàsios. Un nome, un programma :-)


Vi ho annoiato? Spero di no, alla prossima e...buon appetito!!

A.



martedì 24 febbraio 2015

Tinos - L'isola greca che non ti aspetti...

Panormos, un tipico porticciolo cicladico (foto dell'autore)

Andiamo subito al sodo, che ho la pasta sul fuoco...

Perché sceglierla?

Perché Tinos, isola afferente all'arcipelago delle Cicladi, è una piccola oasi di pace a poche miglia marittime da Mykonos, sebbene sia completamente diversa dalla sua rumorosa e costosa vicina.
Se dovessimo pensare a queste due isole come ad un insediamento urbano, Tinos avrebbe l'aspetto di una sonnolenta e tranquilla cittadina, mentre Mykonos potrebbe essere paragonata a Las Vegas.

Per raggiungere questa preziosa, ma sobria gemma incastonata nell'Egeo ci sono tre opzioni:

-  Atene: scelta consigliata se si vuole visitare prima la più importante città dell'Attica e poi muoversi in direzione di una delle tante isole greche raggiungibili con traghetti e/o catamarani dal porto del Pireo. (Nel caso di Tinos, lo ribadisco qui, solo col traghetto lento)

- Rafìna: il secondo porto di Atene, comodissimo se non volete passare una notte nella capitale. L'aeroporto Elefterios Venizelos dista da Rafìna una quindicina di chilometri e vi può permettere di prendere un battello per Tinos anche in giornata.

- Mykonos: la scelta migliore, anche se con tutta probabilità dovrete passarci almeno una notte.
Già, perché l'ultimo traghetto partirà per Tinos pressapoco alla stessa ora in cui il vostro aereo atterrerà sull'isola, furbi nè?

In Traghetto

Da Rafìna il viaggio è di circa 2-4 ore (a seconda del tipo di traghetto: veloce o lento) e il prezzo varia dai 27 ai 55 euro per la sola andata. Traghetti dalle 7 di mattina alle 17:30 di pomeriggio per l'andata, e dalle 8:25 alle 21:35 per il ritorno.

Da Atene a Tinos dovrete prendere l'unico traghetto che parte dal porto del Pireo alle 7:30; qui purtroppo non c'è alternativa. 
Arrivo previsto 4 ore e mezza circa dalla partenza. Costo del biglietto di sola andata a persona: 20/27 euro.

Da Mykonos a Tinos calcolate 20/30 minuti a seconda del mezzo; il costo va dagli 8 ai 21 euro a persona.

Se posso osare: partendo da Mykonos è più conveniente prendere il traghetto veloce da 8 euro (ci impiega 30 minuti); l'altro traghetto ce ne mette 20, ma vi toccherà spendere 20/21 euro per fare 10 minuti in meno (sono d'accordo nel dire che, di solito, "chi più spende meno spende", ma in questo caso "un soldo risparmiato è un soldo guadagnato", con buona pace di Zio Paperone).

Cosa vi aspetta a Tinos?

Veduta d'insieme di Tinos città (foto dell'autore)




Al vostro arrivo a Tinos vi aspetta innanzitutto questa bella vista del capoluogo, chiamato semplicemente Tinos oppure Chora (quest'ultimo nome è molto usato in tutte le isole della Grecia per denominare il capoluogo).

P.S. Il suono "Ch", presente nella parola Chora, si pronuncia aspirato. Avete presente la "C" tipica dei Toscani? Ecco. (Non me ne vogliano i miei cari amici Toscani eh, s'è preferito spiegarla così perché l'è più comodo!)


Ma ciò che rende famosa quest'isola è il Santuario della Panaghìa Evangelìstria (Maria Vergine Evangelista), sorto nel 1823 su un antico tempio dedicato a Dioniso, che domina la città con la sua architettura sobria ma al contempo elegante e...spagnoleggiante a mio dire.

Il Santuario della Panaghia Evangelìstria, la Lourdes dell'Egeo. (foto presa da Wikipedia,  qui)

Da ricordare: se non siete ortodossi e non volete ritrovarvi in mezzo ad una bolgia, un po' come appare Mykonos in alta stagione, cercate di non trovarvi nei paraggi di Tinos dal 10 al 25 agosto circa (giorno più, giorno meno) perché troverete una marea di gente, alberghi strapieni e, conseguentemente, prezzi alle stelle.

Motivo? Tinos, solitamente snobbata dai turisti italiani, inglesi e scandinavi (ma non dai greci, attenzione), diventa un centro di pellegrinaggio di primaria importanza: il cuore vero e proprio del cristianesimo greco ortodosso, dove si festeggia in pompa magna la "Dormizione di Maria" (15 agosto) e i cui festeggiamenti durano per giorni.

Altre date sensibili?

- Il 30 gennaio, data che commemora il ritrovamento della sacra icona (30 gennaio 1823) da parte di una monaca che all'epoca viveva nel bel monastero fuori città di Kechrovouniou.

- Il 25 marzo, giorno dell'Annunciazione, ma altresì la data d'inizio della Rivoluzione Greca (25 marzo 1821) contro l'Impero Ottomano. Una doppia celebrazione dunque, religiosa e nazionale.

- Il 23 luglio, data che ricorda la monaca Pelagìa, che avrebbe ricevuto la visita della Vergine nel monastero in cui viveva e la stessa che avrebbe poi ritrovato la sacra icona.

Religione a parte, ecco


12 BUONI MOTIVI PER VENIRE A TINOS


- Troverete Ottimi prodotti della terra (assaggiate le famose e tradizionali polpette di finocchio selvatico) e caseari. Vedrete, inoltre, contadini arare il campo con asini e buoi ed agricoltori che scenderanno in città per vendere i loro ortaggi freschissimi nella piazza del mercato.

- Un buon pescato a prezzi, tutto sommato, modici. Potrete trovare delle taverne di pesce, note in greco con il nome di Psarotavèrnes/Ψαροταβέρνες nei porticcioli e in riva al mare e, spesso, anche quelle vicino alle spiagge saranno gestite da pescatori, nel qual caso la qualità è giocoforza assicurata.

- Paesaggi verdi e montagnosi, oppure brulli e collinari. Da fotografia (il paesaggio attorno al monte Exobourgo è veramente molto accattivante).

- Circa 40 villaggi ridenti e tipicamente cicladici, con le loro porte e finestre prevalentemente blu e porticcioli di pesca con le stesse caratteristiche (vedi la prima foto).

- Più di 600 storiche colombaie sparse per ogni dove, in cui i piccioni selvatici vengano allevati per mangiarne le saporite carni (confermo, molto saporite).

Una colombaia presso il villaggio di Tarambados (foto dell'autore)

- Spiagge belle e defilate, poco affollate e non rumorose, che vanno da quelle ricoperte di ciottoli a quelle di sabbia bianca/dorata impalpabile.

- Innumerevoli cappelle che segnano il paesaggio, dipinte con i ben noti colori che ci si immagina (ma sì, ma sì, il bianco e il blu dell'immaginario collettivo).

- Cibo ottimo, anche perché è praticamente a chilometri zero. Addentratevi nei vicoletti e fatevi guidare dal vostro olfatto, evitate i luoghi che, nel menù esterno al locale, espongono le fotografie dei piatti, nonché quelli dove il proprietario o i camerieri vi inviteranno a fermarvi presso di loro (ma se il naso non vi tradisce, allora fermatevi dove vi è più congeniale).

Città di Tinos, centro. Un simpatico cartello, fuori da un Ouzerì (cos'é un Ouzerì? Cliccate qui) che dice: "Orsù, prenditi un goccetto di Ouzo, un antipastino, un polpettino e infine un caffettino..."


- Infissi e lunette di marmo in quasi ogni casa dell'isola.
Qui lo si lavora ancora come nei tempi antichi e la qualità isolana è molto pregiata (viene impiegato in varie costruzioni al di fuori di Tinos, ad esempio nel museo del Louvre ed al British Museum, così, tanto per dire).

P.S. Nel pittoresco villaggio di Pyrgos potrete visitare il museo del marmo, interessante, istruttivo e accessibile ad un prezzo irrisorio (2 anni e mezzo fa costava 3 euro e amici fidati mi confermano la stessa cifra a Febbraio 2017).

- Se amate il miele, la varietà di quest'isola (anche della vicina Syros, a onor del vero) è molto buona (il miele di Timo la fa da padrone).

Miele di timo di Tinos a Km zero


- Alloggi buoni e a buon mercato, a differenza di molte isole vicine.

- Gente cordiale e, soprattutto in alcuni bei villaggi dell'interno, monoglotta. Parlano quasi esclusivamente il greco, ciò a riprova di quanto quest'isola così caratteristica sia così poco visitata dal turismo di massa. Ma non temete, a gesti ci si riesce a intendere, ma se proprio volete vi consiglierei il libercolo qui sotto, poiché è sempre bello conoscere un po' della lingua del posto che si andrà a visitare.

Un librettino che troverete molto utile quando vi troverete a dover ordinare quel bel piattino di polpette di finocchio selvatico seduti in una taverna gestita da due coniugi 80enni che parlano solo la loro lingua natìa.


E IN ULTIMO

 - Relax...perché in quest'isola, prediletta in antico dal dio degli abissi Poseidone, non dovrete preoccuparvi dello scorrere del tempo, delle discoteche, discobar e locali assordanti che in altissima stagione non fanno dormire chi alloggia nei capoluoghi di isole come Santorini, Mykonos , Kos ed Ios.

Che aspettate? Se dovete prenotare una vacanza in Grecia e ricercate la tranquillità, bei paesaggi, escursioni, prezzi ottimi e altro ancora, Tinos è l'isola che fa per voi!

A.