Ritorniamo a Parigi: una delle cose più facili da notare durante una passeggiata tra i grandi boulevards, le avenues e le ruelles (viuzze) sono sicuramente questi pittoreschi cartelli:
(traduzione del cartello: 5° Arrondissement/Circoscrizione - Via del gatto pescatore). :-)
La città venne divisa per la prima volta in 12 arrondissements nel 1795, che sopravvissero fino al 1860.
Tra il 1852 e il 1870 Parigi venne trasformata nella metropoli che tutti, perlomeno nominalmente, conosciamo grazie agli interventi operati sotto l'egida del barone e urbanista Georges Eugène Haussmann: vennero abbattute case , create grandi arterie di circolazione (le avenues e i boulevards), i grandi parchi, le stazioni e le spettacolari piazze di connessione.
(un esempio, di seguito, è L'Étoile, La Stella, dove al centro trova luogo l'arco di trionfo).
A onor del vero, se vogliamo essere onesti, bisogna dire che queste trasformazioni si trovavano a coincidere perlopiù con gli interessi della ricca borghesia e della vecchia nobiltà (guarda caso), piuttosto che con quelli della stragrande maggioranza dei parigini; in pratica, coloro che non erano abbastanza ricchi da permettersi un appartamento nei nuovi e lussuosi quartieri in stile "Haussmann" furono dirottati nei sobborghi (le famose Banlieues) e nei quartieri poco o per nulla toccati da questo fenomenale impulso urbanistico.
(Sotto: tipico edificio alla "Haussmann", stile diffuso da Parigi in tutta la Francia, comprendente: un piano terra con piano ammezzato, un 1° piano con balconi spesso continui, un 2° e 3° piano quasi sempre privi di balcone, un 4° piano con balconi continui ed un 5° piano corrispondente al tetto, inclinato di 45°, con mansarda)
(un esempio, di seguito, è L'Étoile, La Stella, dove al centro trova luogo l'arco di trionfo).
A onor del vero, se vogliamo essere onesti, bisogna dire che queste trasformazioni si trovavano a coincidere perlopiù con gli interessi della ricca borghesia e della vecchia nobiltà (guarda caso), piuttosto che con quelli della stragrande maggioranza dei parigini; in pratica, coloro che non erano abbastanza ricchi da permettersi un appartamento nei nuovi e lussuosi quartieri in stile "Haussmann" furono dirottati nei sobborghi (le famose Banlieues) e nei quartieri poco o per nulla toccati da questo fenomenale impulso urbanistico.
(Sotto: tipico edificio alla "Haussmann", stile diffuso da Parigi in tutta la Francia, comprendente: un piano terra con piano ammezzato, un 1° piano con balconi spesso continui, un 2° e 3° piano quasi sempre privi di balcone, un 4° piano con balconi continui ed un 5° piano corrispondente al tetto, inclinato di 45°, con mansarda)
.........ingrandita la città, si dovette procedere ad aumentare il numero degli arrondissements, da 12 che erano passarono agli attuali 20. Ogni arrondissement fu a sua volta suddiviso in 4 quartieri, per un totale di 80.
Ecco una mappa di queste particolari circoscrizioni:
......se ci fate caso, i numeri di questi arrondissements seguono un preciso (o quasi) disegno a spirale che, dal centro della città (n.1, zona Louvre per intenderci), prosegue in senso orario fino ad arrivare all'ultimo (n.20).
Notate la somiglianza con qualche animale? Ma assolutamente sì:
...e infatti un detto famoso è "Paris est un escargot", ovvero "Parigi è una chiocciola".
Per gli "autoctoni" gli arrondissements, più che zone geografiche o amministrative, sono dei piccoli universi, ognuno infatti evoca dei particolari cliché. Vi darò dei brevissimi ragguagli su alcuni di essi.
Nel VII°,VIII° e XV° vive la cosiddetta Parigi bene, ma è nel XVI° (lo stadio Roland Garros, l'Arco di Trionfo e la maggior parte delle ambasciate e consolati si trovano qui) che si possono osservare gli immobili più raffinati, dove vivono i ricchissimi borghesi (qui le case costano uno sproposito); una curiosità? I parigini per indicare una persona chic, molto agghindata e che se la tira dicono: "fait très 16ème", cioè "fa molto 16mo".
Il XIII° è considerato un "Quartier Asiatique", dove potrete trovare i supermercati fornitissimi di prodotti del sud-est asiatico, così come i gli eterogenei ristoranti etnici; per me quelli con specialità vietnamite, laotiane e tibetane sono i migliori, ma bisogna sceglierli bene, come ovunque.
L'XI° è l'arrondissement di tendenza, con i suoi negozi bio, gli ateliers degli artisti, i bar eccentrici, i cinema e le discoteche.
Bè, per stasera mi fermo qui, più avanti parlerò un po' nello specifico di alcuni arrondissements presi singolarmente; il mio preferito fu, è e penso resterà sempre il XVIII°, ovvero quello di Butte-Montmartre.
......eeeeeh oui! Bè, che altro dire? À bientôt! (a presto!)
A